Terre di Matilde di Canossa-area geografica


 

Elenco Comuni nel Territorio, Albinea (RE), Baiso (RE), Bibbiano (RE), Bondeno (FE), Canossa (RE), Casina (RE) Castellarano (RE), Cavriago (RE) ,Frassinoro (MO), Lesignano de’ Bagni (PR), Montecchio Emilia (RE), Montechiarugolo (PR), Montefiorino (MO), Neviano degli Arduini (PR), Nonantola (MO), Palanzano (PR), Quattro Castella (RE), San Polo d’Enza (RE), Toano (RE), Vetto (RE), Vezzano sul Crostolo (RE), Vetto (RE).

Mappa storica dell’estensione dei domini dei Canossa in Italia  al tempo della contessa Matilde (sec. XI-XII).

con Matilde, la Grande Contessa, che queste terre assurgono ad importanza continentale, giocando un ruolo importante nella disputa tra Papato e Impero.
Il feudo di Matilde si estende da Mantova a Lucca, a Firenze, fino alle foci del Po. Matilde è donna europea, di stirpe e di cultura internazionale. I suoi possedimenti si estendono dall’Italia alla Lorena. Il suo intervento è fondamentale per la nascita dell’Università di Bologna. Il suo appoggio al Papa riformatore Gregorio VII favorisce la riforma della Chiesa. Le terre matildiche, connotate dal profilo dei castelli e dalla presenza di antiche pievi e di borghi storici, rappresentano un vasto comprensorio, prevalentemente collinare, in cui la civiltà del medioevo è ancora leggibile nei segni lasciati nel territorio e in cui anche la civiltà materiale e le tradizioni enogastronomiche hanno conservato un legame forte con la storia. La storia europea aveva collocato su questi colli il suo più splendido scenario, a cavallo fra i secoli XI e XII.

Gli stati matildici, estesi da Mantova alla Toscana, dopo il 1106 inclusero anche Parma e il suo contado, fondando la loro forza su una struttura in Feudi, organizzata su una viabilità principale in direzione nord-sud, quindi proprio verso l’Appennino.Per ragioni insieme politiche e religiose, la famiglia dei Canossa intensificò ricostruzioni e nuove edificazioni, tra cui le PIEVI, da cui i cantori prendono il nome, dando vita ad una riforma architettonica e religiosa , ispirata ai principi di Papa Gregorio VII

Castello di Rossena

Un poderoso sistema fortificato proteggeva lo stato feudale che la contessa Matilde governava a cavallo tra XI e XII secolo. L’origine di questi castelli risale alla famiglia degli Attonidi, da cui Matilde discendeva, che aveva rafforzato, tra il Taro e il Reno, la frontiera settentrionale dei suoi possedimenti. Le strutture difensive rappresentavano una garanzia di sicurezza ma svolgevano anche il ruolo di simbolo visibile di autorità. E’ probabile che i castelli matildici siano stati costruiti in parte potenziando preesistenti strutture. Le linee fortificate (questo è evidente soprattutto nell’Appennino reggiano) si susseguivano da ovest a est lungo differenti quote altimetriche. Canossa, per esempio, si trova lungo una linea di difesa intermedia mentre Bianello si affaccia direttamente sulla pianura, pronto ad affrontare il primo scontro con nemici che provenissero da nord. La pieve di S.Basilide a Badia Cavana, probabilmente fondata da S.Bernardo degli Uberti, vescovo di Parma dal 1109 al 1133; la pieve di S. Ambrogio a Bazzano, quella di San Cassiano a Scurano, Santa Giuliana di Moragnano, s. Maria Assunta a Sasso. Queste pievi (da cui dipendevano numerose cappelle minori) svolgevano anche un ruolo di assistenza ed erano collocate strategicamente sul territorio, spesso in unione con il castello. Anche le pievi facevano parte a pieno titolo dell’organizzazione territoriale matildica. E’ noto infatti che la contessa si fece promotrice della costruzione di numerose pievi. Esse si mantenevano con le decime, cioè con le offerte dei fedeli, rigidamente regolamentate (ci sono pervenuti importanti documenti contabili medioevali nei quali compaiono le decime relative a ogni cappella dipendente dalla pieve).

 

Il sentiero Matilde si sviluppa nella direzione nord-sud e non presenta difficoltà particolari. È percorribile in quattro tappe:

I tappa – Ciano d’Enza, Rossena, Canossa, Bergogno, Monchio dei Ferri, Castello di Sarzano, Casina (6 ore).
II tappa – Casina, Migliara, Branciglia, Badia di Marola, Sorchio, Cigarello, Riana, Carpineti, Castello, S. Caterina, Colombaia, Stiano, Manno, Toano (8 ore).
III tappa – Toano, Frale, Fonti di Quara, Cadignano, Campolungo, Case Rossi, Morsiano, Mulino, Fontanini, Gazzano (6 ore).
IV tappa – Gazzano, Case Stefani, I prati, Civago, Case del Dolo, Passo delle Forbici (4.30 ore).

I CANTORI DELLE PIEVI amano essere considerati espressione della loro terra appenninica. Paesi e vallate a cui sono orgogliosi di appartenere. Il loro nome, il programma artistico, le intenzioni divulgative, e l’entusiasmo che li anima, si legano alle loro tradizioni popolar-canore ed alla straordinaria eredità corale che ha fatto di questi luoghi un punto di riferimento nel particolare ambito artistico della coralità.

Compagnia teatrale “Gli amici della bema    “La Gran Contessa Matilde di Canossa”

E mail:info@terredimontechiarugolo.it

compagnia teatrale

Libri consigliati

Matilde e i Canossa
Paolo Golinelli  Pagine: 394  Collana: Biografie L’autore
Paolo Golinelli insegna Storia Medievale presso l’Università degli Studi di Verona. Conosciuto a livello internazionale, si occupa principalmente del rapporto tra religione e società nel Medioevo, percorso attraverso le fonti agiografiche e alcuni tra i personaggi più emblematici del tempo. Tra i suoi libri si segnalano Indiscreta sanctitas. Studi sui rapporti tra culti, poteri e società nel pieno Medioevo (Roma 1988); Città e culto dei santi nel Medioevo italiano (Bologna 1996); Adelaide regina santa d’Europa(Milano 2001); I mille volti di Matilde (Milano 2003). Per Mursia ha pubblicato Matilde e i Canossa(Milano 2004). Sullo sfondo di un’Europa ancora barbarica, la grande storia della riforma della Chiesa e della lotta tra Papato e Impero si intreccia con le vicende della dinastia dei Canossa in una ricostruzione storica affascinante che ha il ritmo di un romanzo.

 Vito Fumagalli 

Matilde di Canossa:

potenza e solitudine di una donna del Medioevo                          Questo breve e denso libretto si propone di scoprire il segreto della personalità di Matilde mettendosi in sintonia con i moti del suo animo e restituendone la complessità. Non si tratta tanto di una biografia quanto di un ritratto morale: Matilde, una delle donne più potenti e guerriere del Medioevo, pur dotata del coraggio di affrontare gravi vicende politiche e militari, è una figura malinconica e sola. Divenuta paladina del papa contro l’imperatore, in realtà, come raccontano queste pagine evocative, fu presa dal miraggio tutto medievale della secessione dal mondo, della vita contemplativo, del ritiro conventuale.