San Geminiano – Parma notizie storiche dal sig. Mazzoni

San Geminiano – Parma notizie storiche

dal sig. Mazzoni

Ci sono notizie storiche

che indicano la frazione di San Geminiano, di antichissime origini.

San Geminiano di Montechiarugolo

Negli archivi di Don Drei è menzionata la frazione di San Geminiano, infatti nel 1182 ci fu una disputa in cui il parroco di Martorano sosteneva che S. Geminiano appartenesse alla sua parrocchia, cosicchè venne espressa la richiesta  della testimonianza di un certo Alberto Perborelli, il quale sosteneva che invece dipendeva da S. Quintino di Parma, da oltre cinquant’anni. Dopo la seconda guerra mondiale,  racconta Enrico Mazzoniil sig: Mazzoni, l’avvocato Candian ereditò i poderi della frazione e aveva tutta l’intenzione di valorizzare San Geminiano, così fece costruire un esercizio pubblico nel 1956 col nome di “Goletta” o ” Casetta in Canadà”, che ben presto diventò la sede della “banda Candian” , che oggi festeggia 59 anni (1956/ 2015). La casetta in Canadà, divenne un ‘ottima trattoria, dove si potevano gustare una varietà di  tortelli ( Pasta di forma quadra ripiena) di  erbetta, zucca, patate, ortica, erano circa 10 le varietà proposte e di secondi piatti  punta al forno o arrosto con patate,ecc.ecc. Ma verso gli anni 90 la gestione smise e la Goletta venne venduta e trasformata in abitazione, posta a destra vicino al ponticello che sovrasta il rivolo di acqua limpida,“Rio le Zolle” , guardando la strada verso ovest in salita, poco più avanti sulle mura della casa Candian vi è una Maestà, un tempo punto di riferimento per i viandanti , posta vicino ad un incrocio ed a un ponticello. Anche  i capannoni di polli che i Candian avevano fatto costruire e che costeggiavano la strada verso Montechiarugolo  oggi sono abitazioni e magazzini, tra questi ha aperto anche un forno per la produzione del pane. Come di tradizione , ogni anno ci si trovava il 31 Gennaio con una grande festa paesana con cena e Messa cantata nella cappella di famiglia sita in via San Geminiano, facente parte della casa, finchè l’Avvocato Candian era in vita, la sua signora teneva un rinfresco nel salone di casa. Nel passato e penso attorno al 1850, una possidente era la Contessa Picenardi-Albertoli che vendette un vecchio casolare al padre del Sig. Enrico Mazzoni, nel 1914, la strada per Montechiarugolo non esisteva ancora, solo quella dal pozzo dei Candian , fino alla Fratta fatta dal 1946 al 1948. Altra realtà di San Geminiano era il boraccion, sito di fronte alla Goletta lato est , li vi è il canale della Spelta, che dal 1600 scorre verso nord , proveniente dal fiume Enza, passando prima vicino all’Abazia di Santa Fenicola (antica costruzione, centro di commercio, dove vi erano i frati e dove passava una strada sterrata che da

San Geminiano PR primo caseificio di Montechiarugolo Pino Pollara- pittore

San Geminiano PR primo caseificio di Montechiarugolo Pino Pollara- pittore

Monticelli portava a Montecchio passando tra i terreni per arrivare alla chiesetta (Oratorio del Romito )posto sotto villa Vignazza, dove era un frate barcaiolo, addetto all’attraversamento del fiume,  andando a nord il canale attraversa le case dove alimenta un mulino per la lavorazione del grano in farina, era interrotto dalle chiuse che si azionavano a mano sollevando delle lastre di metallo e che ora 2014 sono automatizzate con motori elettrici, queste dividevano le acque indirizzandole verso i campi lato Parma oppure verso San Ilario, dove arrivano passando sotto il fiume Enza, con un sistema idraulico detto sifone . Il Boracion era la confluenza dei due rivoli, dove sono i numeri civici 47,45,43 erano, a detta degli anziani, il mare degli abitanti di Monticelli e dintorni, certo  non c’erano ancora le terme, in questo gruppo di case si racconta che in passato era un convento di suore (non ho documenti al riguardo) e l’ultima propietaria fine 800 inizi 900,era una signora proveniente dalla Svizzera, che  fece una fornace ( Un pentolone in rame su di un fuoco) per la produzione di forme di formaggio, sul posto vi erano due piccole stalle con 4/5 mucche, altro latte arrivava con carretto tirato da un asino dalle stalle vicine, si produceva una forma al giorno e le forme venivano salate nel vascone sul posto. Ora dopo anni vi è inizio paese lato sud ,un cooperativa di produzione del Parmigiano Reggiano. Domanda, poteva essere questa signora la stessa contessa Picenardi? Si racconta anche che la casa dei Candian e la casa di fronte ad essa , fossero due conventi( Indagheremo per saperne di più), mentre una storia del passato viene ancora ricordata, si tratta di una ragazza di San Ilario che venne a servizio presso una famiglia benestante, sulla via Resga , tra la via Emilia e san Geminiano. Si racconta che la poverina venne uccisa , gettata nel pozzo, un pozzo a spade, un di quelli , da cui non si esce vivo e ai genitori venne detto che se ne andò. All’epoca non vi era la strada della Resga e nemmeno il ponte sul fiume Enza, l’unico passaggio lo dava un barcaiolo che dal lato est della riva portava la gente al lato opposto il suo nome era Paradiso, ancora oggi vi sono gli eredi che vivono li , nei pressi della zona dove fanno le feste estive (zona Ghiara), lato sud di san Ilario, appena sotto le casse di espansione nord.

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San Geminiano PR primo caseificio di Montechiarugolo

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