I giovani soldati della Classe 1899 PER NON DIMENTICARE

I giovani soldati della Classe 1899 PER NON DIMENTICARE I giovani soldati della Classe 1899 PER NON DIMENTICARE

I giovani soldati della Classe 1899 PER NON DIMENTICARE

Non possiamo immaginare l’angoscia o l’ardore patriottico del giovane soldato Giovanni Battista Faraldi, nato a Perallo l’otto gennaio 1890, quando ricevette la chiamata alle armi.

I giovani soldati della Classe 1899 PER NON DIMENTICARE

I giovani soldati della Classe 1899 PER NON DIMENTICARE

Foto Archivio Museo Storico del Trentino
IL SOLDATO DIMENTICATO. La storia di Giovanni Battista Faraldi (Leucotea Edizioni Sanremo). In tutte le Librerie e Webstore
Prima Guerra Mondiale. Uomini, Soldati, Eroi. I volti della Grande Guerra.

In questa straordinaria Fotografia, tre Bersaglieri Italiani, classe 1899, appartenenti al 12° Reggimento, posano per una foto ricordo. «Li ho visti i ragazzi del ’99. Andavano in prima linea cantando. Li ho visti tornare in esigua schiera. Cantavano ancora» Armando Diaz Durante la Prima Guerra Mondiale, i ragazzi del ’99 fu la denominazione data ai coscritti negli elenchi di leva che nel 1917 compivano diciotto anni e che pertanto potevano essere impiegati sul campo di battaglia. Furono precettati ed arruolati quando non avevano ancora compiuto diciotto anni. I primi contingenti italiani, 80 000 circa, furono chiamati nei primi quattro mesi del 1917 e, una volta istruiti, vennero inquadrati in battaglioni di milizia territoriale. Alla fine di maggio furono chiamati altri 180 000 ed altri ancora, ma in minor numero, nel mese di luglio. I primi ragazzi del 1899 furono inviati al fronte solo nel novembre del 1917, nei giorni successivi alla battaglia di Caporetto. Il loro apporto, unito all’esperienza dei veterani, si dimostrò fondamentale per gli esiti della guerra. Le giovanissime reclute appena diciottenni del 1899 sono

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da ricordare in quanto nella prima guerra mondiale, dopo la battaglia di Caporetto (24 ottobre 1917), in un momento di gravissima crisi per l’Italia e per il Regio Esercito, rinsaldarono le file sul Piave, del Grappa e del Montello, permettendo al Regno la controffensiva nel 1918 a un anno esatto da Caporetto con la battaglia di Vittorio Veneto e quindi la firma dell’armistizio di Villa Giusti da parte dell’Austria-Ungheria. A partire dal primo dopoguerra, il termine “ragazzi del ’99” si radicò ampiamente nella storiografia e nella pubblicistica italiana da entrare nell’uso comune per riferirsi a tutti i militari nati nel 1899. I Ragazzi del ’99 ebbero il seguente Encomio dell’Esercito (come Ordine del Giorno dell’Esercito da diramare fino ai Comandi di Plotone) da parte del Comando supremo militare italiano del Regio Esercito Italiano (citato sul Bollettino Militare del 22 novembre 1917): «I giovani soldati della Classe 1899 hanno avuto il battesimo del fuoco. Il loro contegno è stato magnifico e sul fiume che in questo momento sbarra al nemico le vie della Patria, in un superbo contrattacco, unito il loro ardente entusiasmo all’esperienza dei compagni più anziani, hanno trionfato. Alcuni battaglioni austriaci che avevano osato varcare il Piave sono stati annientati: 1.200 prigionieri catturati, alcuni cannoni presi dal nemico sono stati riconquistati e riportati sulle posizioni che i corpi degli artiglieri, eroicamente caduti in una disperata difesa, segnavano ancora. In quest’ora, suprema di dovere e di onore nella quale le armate con fede salda e cuore sicuro arginano sul fiume e sui monti l’ira nemica, facendo echeggiare quel grido “Viva l’Italia” che è sempre stato squillo di vittoria, io voglio che l’Esercito sappia che i nostri giovani fratelli della Classe 1899 hanno mostrato d’essere degni del retaggio di gloria che su loro discende

Zona di guerra, 18 novembre 1917 – Il Capo di S.M. dell’Esercito A. Diaz» Per effetto del Regio Decreto del 9 luglio 1923, con Circolare nº 639 dell’8 novembre 1923, pubblicata sul Giornale Militare Ufficiale – Dispensa nº 51 del 9 novembre 1923 a Pag. nº 1468, l’Encomio dell’Esercito si commutò in una Croce al Valor Militare.
Non corrisponde al vero che i ragazzi del 99 arruolati, vennero utilizzati in battaglia prima del compimento dei 18 anni. Il 1° febbraio 1917 fu pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Luogotenenziale n. 112, in pari data e immediatamente in vigore, che all’articolo 1 stabiliva che «le operazioni di leva sui giovani nati nell’anno 1899 saranno iniziate nel corrente anno 1917». La visita di leva fu effettuata tra il 15 e il 25 febbraio per i ragazzi nati tra il 1° gennaio e il 30 aprile 1899, tra il 4 e il 26 maggio per i nati dal 1° maggio al 31 dicembre 1899.
L’articolo 5 del decreto recitava: «I giovani della classe 1899 che, per effetto del presente decreto, saranno chiamati alle armi verranno impiegati in servizio territoriale nell’interno del paese (dove comunque proseguiva l’addestramento militare) e non potranno essere destinati alle truppe mobilitate se non dopo che vi saranno stati impiegati i militari della classe 1898», al principio di agosto del 1917, cominciò ad essere impiegata la classe 1899. Quindi i diciottenni presero parte sia all’11a offensiva dell’Isonzo che ai combattimenti del ripiegamento dall’Isonzo al Piave.
Infine il Decreto Luogotenenziale 10 febbraio 1918 n. 132, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 39 del 15 febbraio 1918, autorizzava l’inizio delle operazioni per la leva sui giovani nati nel 1900. Le visite di leva si svolsero tra il 26 febbraio e il 23 marzo. La presentazione ai distretti avvenne tra il 20 e il 28 marzo. Il manifesto di chiamata alle armi, affisso in tutte le città, stabiliva che «nessuna recluta della classe del 1900 può ottenere, per qualsiasi motivo, la dispensa dalla chiamata alle armi o l’esonerazione temporanea dal servizio militare».
Tutti coloro che si trovarono al fronte prima del compimento del 18 anno di età, pertanto, erano volontari
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