2020-100 anni influenza Spagnola, influenza covid 19

RESTA A CASA, LA PANDEMIA COVID19 E' PERICOLOSA

2020-100 anni influenza Spagnola, influenza covid 19

Ministero della Salute

Restare a casa vuol dire salvare delle vite e aiutare chi è in prima linea a combattere contro il covid-19. È un sacrificio necessario per il bene di tutti. Nonostante le restrizioni, continua a mantenerti attivo. Fare attività fisica fa bene al corpo e alla mente: fa entrare luce naturale in casa,fa esercizi, nel rispetto dei tuoi vicini,balla con la tua musica preferita.Dobbiamo fare un sforzo tutti insieme, per proteggerci e per proteggere gli altri.

INFLUENZA SPAGNOLA(1918)

L’epidemia di febbre spagnola ebbe due fasi; la prima (primavera-estate 1918) si sviluppò velocemente, non presentò tuttavia particolari complicazioni bronco-polmonari, ed ebbe una scarsa incidenza di mortalità. A questo primo momento successe una seconda ondata epidemica che si presentò con un’altissimo tasso di virulenza. La pandemia raggiunse il massimo della sua forma morbosa nell’ottobre 1918 e, dopo una breve pausa fra novembre e dicembre, riprese il suo corso distruttivo anche in forma di minore intensità fino a febbraio 1919.Con fase decrescente sembrò che l’epidemia perdesse tutto il suo vigore maligno nell’aprile dell’anno. […]Il 20 ottobre 1918 (e già con un bel ritardo!) Il MINISTERO DELL’INTERNO inviò ai prefetti una lettera firmata dal ministro Orlando nella quale si pose la sordina alle voci allarmistiche. In essa si riferisce che il Consiglio Superiore di Sanità, dopo una riunione convocata per discutere dei provvedimenti profilattici richiesti dall’epidemia, afferma che l’attuale forma epidemica ALTRO NON È CHE INFLUENZA, identica a quella che infierì, e fu felicemente superata, negli anni 1889-90, anche oggi come allora diffusa in quasi tutte le contrade del mondo: NESSUN MOTIVO QUINDI DI PARTICOLARE PREOCCUPAZIONE AVREBBE RAGIONE OGGI DI ESISTERE PIÙ CHE ALLORA NON FOSSE.[…]

Tratto dal libro STORIA DELL’OSPEDALE ERCOLE FRANCHINI (Montecchio) di Francesco Spaggiari e Giacomo Montanari Foto da internet

INFLUENZA COVID 19 – febbraio 2020

Una #bella #notizia dall’ Azienda Usl.Ancora una volta #GRAZIE alle donne e agli uomini impegnati nelle strutture sanitarie #COVID19, un segnale di speranza per i tanti che soffrono per i loro famigliari.Sono coscienti e respirano in maniera autonoma i primi due pazienti a essere stati intubati per COVID 19 ormai 4 settimane fa al Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. Si tratta di una donna di 59 anni e un uomo di 56 entrambi residenti nella provincia di Reggio. Il loro miglioramento è conseguenza oltreché, in primo luogo, della risposta alle terapie da parte del loro organismo, anche della totale dedizione dei sanitari. Un risultato che è frutto di un grandissimo lavoro di squadra di un gruppo di professionisti che lavora per Intensità di cura. Un team che vede la collaborazione costante tra il reparto di Malattie infettive diretto dal dottor Marco Massari, la Rianimazione di cui è responsabile il dottor Pierpaolo Salsi, l’Alta Intensità Medica (High Care) guidata dal dottor Emanuele Negri e la Pneumologia, diretta dal dottor Nicola Facciolongo. Nei prossimi giorni si prenderà cura di loro la Riabilitazione respiratoria intensiva di Correggio diretta dal dottor Mirco Lusuardi.  Da Bibbiano on line