Le radici dei sogni,voglia di vita

“Il ruolo che l’Emilia-Romagna ha avuto nella storia del cinema italiano

L’Emilia-Romagna tra cinema e paesaggio” anno 2015.

Cinema“Metropolis”Bibbiano RE

Presenta

Francesca Zerbetta e Dario Zanasi Registi

rigisti

Serata a Bibbiano cinema Metropolis 2016

Pensate di sedervi e immediatamente dopo vi state già rialzando da quella poltroncina rossa del cinema-teatro

Documentario di Francesca Zerbetto e Dario Zanasi

Documentario di Francesca Zerbetto e Dario Zanasi

“Metropolis” in Bibbiano mentre nel frattempo sono trascorsi settanta minuti all’interno dei quali sono passati 38 miliardi di minuti! A tanto sono riusciti di fare i nostri bravi registi Francesca Zerbetta classe 1970 e Dario Zanasi classe 1967 che nella serata del 18.febbraio.2016 al cinema “Metropolis” hanno presentato il loro capolavoro dal titolo poetico ma molto pragmatico “Le radici dei sogni. L’Emilia-Romagna tra cinema e paesaggio” anno 2015. Questo immenso patchwork ci ha sapientemente illustrato 72 anni di cinema della nostra terra in cui si transita dalla misteriosa nebbia padana in cui s’intravede l’enorme mucca bianca felliniana con le sue due mostruose corna fino ad arrivare alla splendente esplosione di fantasia colorata della riviera romagnole di Andrea Roncato in cui si contrappone quasi l’antitesi tra la mentalità emiliana fredda e lavoratrice a quella romagnola godereccia e spensierata. Per spaziare poi dalla città di Bologna disincantata per ritornare poi sulle rive del lento fiume Po’. Insomma davvero uno spaccato di una fantastica regione – l’Emilia-Romagna raccontata dai nostri registi che hanno saputo cogliere quelle pieghe talora lievissime delle nostre virtù e dei nostri difetti umani facendole sposare con gli straordinari luoghi di cui è dotata questa grande terra. Certamente non è stato affatto semplice amalgamare il tutto in un perfetto filo logico narrativo che riprende esattamente l’immagine descritta in apertura del presente articolo. Ma questi capolavori si possono produrre solo se si è umili e dotati di grande apertura mentale in quanto si devono attraversano quasi brutalmente tutte le ideologie che vanno da un capo all’altro della ragione umana e loro, i registi, attenti a saper cogliere tutte quelle esatte parole dei loro prestigiosi ospiti fino a saper valorizzare l’ultimo anello della catena umana del circo del cinema ovvero la comparsa o il ristoratore “Toplas” che sanno di saggezza popolare e ci restituiscono a noi mortali l’esatta percezione dell’uguaglianza umana fosse che sia Alain Delon classe 1935 o la bellissima Claudia Cardinale classe 1938. Ecco perché ho parlato di capolavoro, davvero è stato un grandissimo lavoro certosino e ancora una volta il “Metropolis” è stato il testimone oculare di tanta arte mirabile e peccato per chi non c’era!

Le radici dei sogni – L’Emilia-Romagna tra cinema e paesaggio.

Un documentario di Francesca Zerbetto e Dario Zanasi

Giangiacomo Papotti 19.02.2016

Notizie dall’ufficio stampa Press

Francesca Zerbetto

Nasce nel 1970 e si laurea in storia del cinema al Dams di Bologna. Dopo una pratica di lavoro su set cinematografici, collaborazioni con istituzioni (Cineteca di Bologna, Regione Emilia-Romagna) e case di produzioni italiane e straniere, ancora in corso, si dedica a sviluppare la sua passione per il cinema e le immagini in movimento, creando una nuova forma di linguaggio mediante l’utilizzo di sequenze cinematografiche di film già realizzati: una sorta di collage di immagini riconoscibili o meno, che, decontestualizzate, danno vita a nuovi film e mini documentari. Quest’anno Francesca Zerbetto ha condotto un laboratorio di montaggio critico sulla tecnica del remake nel cinemapresso CIMES Centro di Musica e Spettacolo del Dipartimento della Arti – Alma Mater Università di Bologna; Le radici dei sogni. L’Emilia-Romagna tra cinema e paesaggio è il suo primo documentario.

Dario Zanasi

Regista, nasce nel 1967 a Bologna. È autore di cortometraggi e documentari d’arte, architettura, storia e scienze. Tra questi Perin del Vaga, pittor fiorentino, acquistato dal Museé du Louvre per far parte della raccolta permanente di documentari del museo parigino, Aldo Rossi, il Teatro del Mondo, presentato alla Biennale di Venezia 2010, Le notti di Rosalba, vincitore per la migliore biografia d’artista al Festival Internazionale di Asolo nel 2007, e Il Signor Rossi va in Lapponia, evento speciale al Midnight Sun Film Festival (Finlandia), ad Annecy Cinéma Italien (Francia), al VGIK di Mosca, e al ISFF di Hong Kong. Ha collaborato con diverse istituzioni pubbliche e private, tra cui Pinacoteca di Bologna, Istituto dei Beni Culturali Emilia-Romagna, Facoltà di Architettura di Cesena, Scuola Superiore di Architettura del Paesaggio Ravenna, Fondazione di Piacenza e Vigevano, C.N.R., MIUR, Johns Hopkins University S.A.I.S. Bologna, Fondazione San Giorgio Venezia, Unione Europea Bruxelles, Fondazione Carisbo e Genus Bononiae, con diversi contributi video del Museo della Città (I viaggi della Madonna di San Luca; 1860 Bologna cambia volto; Verso  la città contemporanea, Parlano i bolognesi, Aemilia Ars, l’industria artistica bolognese). Come montatore lavora esclusivamente per Fabian Ribezzo, con cui ha vinto il premio per il miglior montaggio al Silicon Valley FilmFestival, California, col corto A Tropical Sunday (2014).