Sezione Anpi di Bibbiano 2016

Mi sono proposto di scrivere un articolo sulla Assemblea Congressuale Sezione Anpi di Bibbiano che si terrà sabato 23 gennaio h.15,00 presso la Sala Polivalente “Barazzoni Renzo” nel “Metropolis” a Bibbiano e mentre leggevo le informazioni pertinenti nelSezione Anpi di Bibbiano che si terrà sabato 23 gennaio h.15,00 presso la Sala Polivalente “Barazzoni Renzo” merito, la casualità è stata che sono transitate accanto a me due ragazze classe 1993 – 1996 alle quali improvvisamente ho chiesto se sapevano cosa volesse dire l’acronimo “Anpi”. Nell’imbarazzo ingenuo di loro, la scena è stato il silenzio, dopo dichè le ho correttamente informate. Parlare di democrazia, di libertà, di uguaglianza, di resistenza ai soprusi di ogni genere oggi potrebbe sembrare inutile, retorico e se poi in particolare ti rivolgi al mondo dei nostri giovani reggiani che hanno sempre potuto abbeverare a piene mani da quei valori succitati, la faccenda apparirebbe (per loro) assai assurda. Non è così, affatto, sarebbe bastato a questi giovani assistere alla “lectio magistralis” di Don Giacomo Panizza tenutasi l’altra sera a Barco per capire come ancor’oggi sul nostro suolo nazionale si possa essere soggetti ai soprusi concreti delle varie maffie. Nel anno 2008 Don Ciotti tuonò dal palco del “Parco Cervi” a Campegine con un sonoro “Sarà micca un reato essere povero!”. Era in riferimento all’introduzione dell’assurdo reato di essere clandestino come assurdo che il profugo paghi il dazio nel paese ospitante! E’ un ulteriore umiliazione a chi oltre a vedersi costretto a fuggire dalla propria patria, a camminare con i propri figli in mezzo al fango e al Raimondo Ricci 2016 freddo, si vede pure sottratto i pochi beni economici a sua disposizione. Ebbene l’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) da sempre si è schierata con la categorie dei più poveri e più in generale con tutte quelle persone che devono resistere a tutte quelle forze conservatrici che oggi sembrano irrobustirsi sempre di più a causa del convincimento della propria superiorità rispetto agli altri teorie che prendono il nome di nazionalismo.Auspico che il ricambio generazionale dei soci Anpi consenta di mantenere alto il numero degli iscritti e soprattutto il proseguimento della divulgazione capillare verso il mondo dei giovani di quei principi che appaiono oggi a noi scontati ma per la maggior parte della popolazione mondiale non lo sono proprio affatto.
Giangiacomo Papotti
Nella foto: Riccardo Papotti con lo scomparso Presidente Nazionale dell’Anpi Raimondo Ricci ex-deportato del lager di Mauthausen