Pietre d’inciampo a Sant’Ilario d’Enza

Tra le Sette posate vi è quella di Bruno Magnani

Pietre d'inciampo a Sant'Ilario d'Enza Pietre d'inciampo a Sant'Ilario d'Enza

Pietre d’inciampo a Sant’Ilario d’Enza.

Sette storie da non dimenticare.

Pietre d'inciampo a Sant'Ilario d'Enza

Pietre d’inciampo a Sant’Ilario d’Enza

Pietre d’Inciampo oggi a Sant’Ilario d’Enza. Tra le Sette posate vi è quella di Bruno Magnani di cui vi riporto la testimonianza di Pietro Iotti detto Piero riportata nel libro:
“Sono dov’è il mio corpo”. Pietro Iotti detto Piero ed. Giuntina .”Quando un mese prima eravamo stati arrestati e condotti al comando delle S.D. di Parma, il nostro compagno Bruno Magnani non era sceso nelle celle. Io ne occupavo una molto stretta, con il tavolaccio e il bugliolo. La porta era ben chiusa, naturalmente, ma una cattiva aderenza con lo stipite mi permetteva di vedere fino all’imbocco dl scala. Immaginai che Bruno fosse stato trattenuto nel ufficio per un comune ritardo. Eravamo arrivati verso le 10, 10 e 30 del mattino, ed io ero stato portato in cella quasi subito. Mi dibattevo nl ansia da qualche ora, quando senti lo schianto metallico della porta che si apriva sulla scala; due S.S. venivano avanti tenendo un uomo sollevato da terra. Un uomo? Si poteva solo supporlo, perché appariva deforme, accartocciato. Pensai a Bruno Magnani, a Tavanéin, e infatti quando il gruppo arrivò vicino, lo riconobbi. Le S.S. aprirono la cella di fronte, vi gettarono il mio compagno e si allontanarono.  Aspettai qualche minuto poi: Tavanéin, Tavanéin…! Lui mi chiese chi fossi: son Piero, cosa te success…cosa t’ani fat…/ Sono Piero, cosa ti è successo… Cosa ti hanno fatto -fatto Tes rispose lui col poco di voce che gli era rimasta …un lavor…un lavor…/ Taci …una cosa…una cosa… ma potè rassicurarmi: non aveva parlato nonostante la tortura.
Qualche ora più tardi le S.S. tornarono con una rudimentale cassa da morto; prelevarono il corpo di Tavanéin e lo portarono via. Il nostro compagno Bruno sapeva più cose degli altri, probabilmente, o forse si erano accaniti su di lui per il carattere. Tavanéin Tàfano, si era infatti guadagnato il soprannome per l’esuberanza, per il puntiglio… poteva essersi ribellato ai carnefici, averli provocati… Non aveva detto nulla, comunque, e ciò fu parte dl mia fortuna.
Da: “Sono dov’è il mio corpo” Ed. Giuntina “Memoria di un ex deportato a Mauthausen”.
Tavanèin si chiamava Bruno Magnani di anni 27 ucciso nelle Carceri S.D. “San Francesco” a Parma il 16.11.1944.
Non mi risulta a tutt’oggi che esista una una targa esterna presso le Carceri di San Francesco a Parma. giangiacomo papotti