Parma- La fabbrica del ghiaccio

Costruita all’inizio del ’900 e inaugurata il 1° maggio,

su area coperta di 600 m su due piani;

poteva produrre 2 100 q.li di ghiaccio al dì. 

Ghiaccio artificiale

La prospettiva di progresso legato alle moderne scoperte tecnologiche è la costruzione di una fabbrica del ghiaccio artificiale: l’esempio viene da Reggio Emilia dove se ne avvia l’impianto, nei pressi della stazione ferroviaria, agli inizi di marzo. La Gazzetta ne esalta in vantaggi ed auspica che anche Parma imiti quell’esempio. 22

22Ibid.: 6 marzo 1898, p. 2: Impianto d’una fabbrica di ghiaccio a Reggio Emilia: “A Reggio Emilia nei pressi della stazione ferroviaria sta per sorgere una fabbrica di ghiaccio. Tale impianto viene a soddisfare a un bisogno vivamente sentito sia per quanto riguarda l’igiene, sia per quanto riguarda il commercio. Da qualche anno infatti la stagione invernale molto mite dà un raccolto molto scarso di ghiaccio. Ciò che produce due gravi danni: il primo di dover adoperare un ghiaccio molto sporco e di poca durata e il secondo di dover pagarlo a un prezzo molto alto. La scorsa estate infatti esso salì a una cifra favolosa. D’altra parte le numerose esperienze batteriologiche fatte all’estero e in Italia sul ghiaccio naturale non lasciano più alcun dubbio sui pericoli di gravi malattie quali tifo, tisi, colera ecc. che cagiona l’uso dì esso. Noi, dunque, dobbiamo veder sorgere di buon occhio un impianto che soddisfacendo a tutte le esigenze dell’igiene pubblica e privata, viene ad assicurare a tutti un alimento tanto necessario, ad un prezzo conveniente. Sappiamo che nella nostra città sorgerà una succursale della fabbrica di ghiaccio di Reggio e speriamo che si farà ad essa buon viso. Ci consta inoltre che presso la Società degli esercenti sarà tenuta una speciale adunanza per un accordo che assicuri la vita alla fabbrica suddetta, venendo così a rendere duraturi i vantaggi che essa può offrire”. Ancor prima si era data noti-zia che era stato firmato, il 14 gennaio, il contratto tra le ditte Luigi Bernardinelli di Casalpusterlengo e Napoleone Pelosi di Borgo San Donnino per l’impianto più che prossimo di una nuova fabbrica di ghiaccio ripromettendosene fin d’ora una produzione ed uno smercio rilevantissimi”. L’area occupata dalla fabbrica sarà di 750 metri quadrati e per l’impianto, su terreno del Pelosi, è prevista la spesa di non meno di centomila lire (ibid., 18 gennaio 1898, p. 2: Industria nuova).

10 Ed in effetti a Parma si comincia prima a parlarne nell’agosto23 e poi si affronta il problema in novembre, quando si rivela che a lanciare l’idea è stato il sig. Santone Partono rivolgendosi “al senno pratico e illuminato del chiar. sig. Avvocato Giovanni Lusignani”; questi, a sua volta, ha mandato un invito a stampa ad alcune persone perché intervengano ad una seconda adunanza fissata per le ore 14 del 3 novembre “nella sala terreno della Società fra Commercianti, posta in Via Vittorio Emanuele N. 148”24, ma l’iniziativa evidentemente non trova molti sostenitori perché l’adunanza va deserta, e la Gazzetta ne vede la causa nell’improvvisazione con cui è stata fatta la proposta: “L’invitare dei modesti negozianti a improvvisare discussioni, osservazioni su materie tecniche, è chiedere oro ai mattoni”25. Un “noto esercente”, che si firma solo con una “H”, interviene per assicurare che l’adunanza non mirava a raccogliere adesioni, ma soltanto a sentire se gli intervenuti “aderivano in massima all’idea di formare anche in Parma una società per la fabbrica del ghiaccio artificiale con annesse celle frigorifere”; e se l’adunanza è andata deserta, ciò lo si deve alla “solita e dannosa apatia dei nostri concittadini”, i quali poi strilleranno quando dovranno pagare il ghiaccio importato da altre città, un prezzo ben maggiore di quello richiesto da un’eventuale azienda cittadina 26 . Ibid., 9 novembre 1898, p. 2: Ghiaccio artificiale. La fabbrica sorgerà due anni dopo su progetto dell’ing. Guido Albertelli (sarà inaugurata il 1° maggio 1900), vicino al mulino dell’industriale comasco dott. on. Enrico Scalini, a Barriera Aurelio Saffi, tra Viale Fratti e Viale Mentana. Nel 1932 sia il mulino che la fabbrica passeranno al Consorzio Agrario Provinciale e saranno demoliti nel 1981 (AA. VV, Il processo di industrializzazione a Parma tra ‘800 e ‘900 – Progetto Parma, una città: Itinerari didattici di esplorazione ambientale, Comune di Parma – Assessorato alla Cultura e Pubblica istruzione, Tecnografica, Parma, 1992, pp. 20, 28 e 85 – 87). vedi sito

Quello che ricordo e che a Parma via Trieste nel quartiere Cristo passava alcune mattine un carretto spinto da un uomo che vendeva il ghiaccio, un carretto con due ruote in legno , il ghiaccio coperto da  teli e sacchi di iuta, quando arrivava si sentiva, perchè l’uomo del ghiaccio urlava, il ghiaccio lui lo portava fin su a casa. Siamo tra il 1954 e 1960. Non ricordo il costo, ma non tutti lo compravano. Non ho trovato immagini , il ghiaccio era un parallelepipedo circa 20x20x150 cm