Avrei voluto essere una farfalla Brani di Noce Poeta

noce noce

Avrei voluto essere una farfalla Brani di Noce Poeta

Ricordo che quand’ero piccolo e andavo all’asilo, avrei voluto essere una farfalla per volare fuori dalla finestra...mi sono sempre sentito in gabbia, in gabbia all’asilo, in gabbia a scuola, in gabbia a casa…in gabbia anche in mezzo agli altri…forse il mio destino è quello di non sentirmi mai nel posto giusto, di desiderare sempre di fuggire altrove, da qualche parte, un posto che non ho ancora trovato….e forse mai troverò

Noce PoetaVoglia

voglia di una stanza
voglia di silenzio
voglia di saltare
voglia di colore chiaro
voglia di una voce
voglia mia di sempre
voglia di conoscer pace…

Maledetti suoni

Da quanto tempo luna
ho perso la misura
ho seppellito
pure il cuore.
E che fine ho fatto anch’io?
Mi sono detto:”Addio, addio”
E come si sta male
a stare così soli
in queste notti brave
di maledetti suoni.

Un po’ d’amore

Un po’ d’amore consumato di sfuggita
un po’ di noia, qualche briciola di vita
un po’ di nausea per la faccia nello specchio
qualche rimpianto nel sentirsi quasi un vecchio

Serenade

Buttati da dove vuoi

È questione di stile

Comunque io non scelgo mai

Di tornare all’ovile dove tutto è uguale

Punta sulla vita

E vivi la tua vita come vuoi

Ci si pensa poco

Quando il letto non è vuoto

Salvami, salvami non tenermi qui

Slegami, slegami fa che sia così

Credimi, credimi il problema è di riuscire a non morirne

Serenade io sono così, serenade

Venditi con chi ti va

E poi lasciati andare

Tu hai confuso libertà

Con il falso pudore di non tradire

Guarda un po’ più in alto

Stelle sull’asfalto non vedrai

Amore per avere

E il sistema per non dare

Salvami, salvati non tenermi qui

Slegami, slegati fa che sia così

Credimi, credimi il problema è di riuscire a non morire

Serenade io sono così, serenade

Serenade io sono così, serenade.

Per effetto del tempo

Per effetto del tempo
La mia voglia di te
Si rivela un moto di marea
Che scende in me
E l’effetto del tempo
È un difetto che ho
Non mi chiedere tempo
Perché è quello che non ho
Per amore del mondo
Per la forza che ho
Per la rabbia che ho dentro
Per la voglia che ne ho
Devo andare via
Perché a forza di te
La mia nave gira in tondo
E lenta affonda in me
Sono qui
Con tutti i sogni che ho
Però arenati nella noia di un rapporto normale
Amore, forse amore è un esistenza banale
Insieme per godere per non farci del male
Insieme per cercare un posto dove finire, no!
Per effetto del tempo
È toccato anche a te
Non mi chiedere tempo
Io mi stanco anche di me
E per amore del mondo
Per la forza che ho
Per la rabbia che ho dentro
Per la voglia che ne ho
Devo andare via
Perché il coraggio che ho
Oggi scoppia finalmente
Dentro, io lo so
Muore qui
La mia voglia di te

Terrore
Timore di veder scomparire il proprio essere
Però, non penso sia necessario un essere come il mio
Perchè?
E’ perchè sono un essere umano indesiderato
Lo sapevo io sono un ragazzo indesiderato. Non importa a nessuno di me!
Scappi pensando che di te non importi a nessuno, vero?
Hai paura di sbagliare, vero?
Hai paura di essere odiato dalle persone, vero?
Hai paura di vedere le tue stesse debolezze, vero?
E tutto questo non vale forse anche per lei?!
Certamente, in realtà noi siamo tutti uguali
Nei nostri animi vi sono delle mancanze
Questo provoca paura
Provoca ansia
Per questo ora cerchiamo di diventare una sola cosa
Stiamo cercando di colmarci a vicenda
Tale è il progetto per il perfezionamento.
Senza i propri simili, le persone non riescono a vivere
Le persone non possono vivere da sole
Sebbene ogni individuo sia comunque singolo
Per questo proviamo sofferenza
Per questo avvertiamo la solitudine
Per questo vogliamo congiungere i nostri animi, i nostri corpi
Vogliamo diventare una cosa sola
Le persone sono costituite da materiali fragili e deboli
Sia l’animo che il corpo sono costituiti da materiali fragili e deboli
Per questo, dobbiamo perfezionarci a vicenda
Perchè altrimenti, non riusciremmo a vivere

Ho iniziato senza avere niente
ma con la stessa forza che mi spinge da sempre
Non ho mai dato retta a chi mi scredita perché se il cuore parla
come acqua sulle rocce leviga
in questo mondo camminando mi sono perso
non mi sono mai sentito speciale ero diverso

Questo sono io?

Il mio vero io? Il mio falso io?
Tu sei tu. In questo però possiedi un tuo proprio confine ed una tua propria dimensione.
Ma certo… i miei vestiti, le mie scarpe, la mia stanza.
Sono tutti parte di me.
Sono cose collegate nella tua coscienza.
Io sono ciò che percepisco come mio io.
Io non sono altro che il mio stesso io.
Però io non capisco. Dove sono io?
Cosa sono io?! Cosa sono io?!
Per questo desidera la chiusura dell’animo
Nessuno mi capisce.
Ma sei stupido! Questo è perfettamente logico!
Nessuno ti può capire.
L’unico a poterti compatire e comprendere sei tu stesso.
Per questo, abbi cura di te stesso.
Anche se mi dite così, io non trovo me stesso! Non lo capisco!
Come potrei averne cura.
“Provo ansia”
E così provi ansia, vero?
L’attuale te stesso.
Le persone intorno all’attuale te stesso.
L’ambiente che circonda l’attuale te stesso.
Nulla di tutto ciò è destinato a durare per sempre.
Il tuo tempo è in continuo scorrere.
E il tuo mondo è costituito dal susseguirsi dei relativi mutamenti.
Il tuo mondo, che in primo luogo, può cambiare in ogni momento a seconda del tuo animo.

Alle lampare accese

Alle lampare accese, dei pescatori
A tutte quelle notti, che passavi fuori
All’amore dato. Dato senza riserve.
Al cuore tuo, spezzato per sempre. Per sempre.

E quanto mi costa dimenticare,
E preferisco farmi male.
Ma quale coscienza,in questo mondo senza.
In questo mondo senza

Ma viaggiare ad alta quota
Dove la vita non è vuota
E pensare di me stesso
Che non sono più lo stesso

Come un bacio dell’inferno
questo maledetto cuore
e un bacio dell’inferno sia
Dal branco di belve tanto non si è salvato
e durante il cammino me l’hanno mangiato

Nel silenzio della sera sono qua
e ascolto una preghiera come fa
se cercate dentro me
forse un cuore di neve…..c’è

e ti saluto anima mia
dentro la muffa di queste mura
e non ci sono più per nessuno
da oggi in poi ora…
io… io ballo solo..

ma come pesa questo soffitto
oggi che Dio s’è preso tutto
tutto….

e sono qui che ballo solo
scomunicato dalla vita
Come un sacco tagliato,
una cosa vuota

… ma va benissimo anche se è dura
e a ogni finestra doppia serratura
e ho buttato via la chiave nella spazzatura

E sto Benissimo amore mio
anche se oggi è caduto Dio
ho tolto il tuo nome sulla porta
e ci’ho messo il mio

Ti diro io come andrà
accadrà che non vedremo più gli stessi colori
ognuno vedrà i suoi e perderemo il nostro tempo
nel tentativo di capire cosa stiamo vedendo
E dimmi tu come andrà
se accadrà che non respireremo più la stessa aria
sarà un’apnea ma ci stiamo accorgendo
che non è solo l’ossigeno che stiamo perdendo

Verrà

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla

Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.

Malinconia,

Ninfa gentile,
la vita mia consacro a te;
i tuoi piaceri chi tiene a vile,
ai piacer veri nato non è.
Fonti e colline chiesi agli Dei;
m’udiro alfine, pago io vivrò,
né mai quel fonte co’ desir miei,
né mai quel monte trapasserò.

“Dove sono?”

Allora, cosa sei tu?
Già, cosa sono io? Che cosa sono io!!!
Questo? Sono io.
Una forma che mi mostra agli altri…
Un simbolo di me stesso.
Anche questo!
Anche questo!
Anche questo!
Sono tutte mie rappresentazioni, sono tutte immagini che danno agli altri coscienza di me.
Ma allora cosa sono io?
“Dove sono?”

Il Limite’

Madre che mi guardi, dimmi cosa vedi…. sì, ho perso la testa Padre, che mi guardi , sarò mai libero? ho oltrepassato il limite?mi mancano i miei 14 anni,mi manca la mia ingenuità, il mio vivere liberamente senza pensare