Bio gas a Montechiarugolo

Firmato l’accordo per lo sviluppo del progetto

20 giugno 2011

Tutela ambientale di terreno e acque, con la riduzione di nitrati; produzione di energia da fonte rinnovabile in un ciclo cortissimo, davvero a Km zero (utilizzando scarti e sottoprodotti agricoli del territorio); riduzione di costi e investimenti per le aziende agricole; vantaggi per la filiera del parmigiano e del pomodoro.Oggi in piazza della Pace la Provincia, il Comune di Montechiarugolo e il Consorzio Ati “Progetto Biogas e Nitrati” hanno firmato un accordo di programma per lo sviluppo del progetto preliminare.impianto bio gasL’impianto L’impianto funziona con i reflui zootecnici, evitando il ricorso a colture energetiche che potrebbero sottrarre terreno all’alimentazione umana e animale. Questo materiale organico subirà una fermentazione anaerobia che gli farà produrre gas metano, utilizzabile per la rete o per la produzione di energia e calore. La peculiarità essenziale dell’impianto è quella di prevedere un processo di separazione dell’azoto dal liquame, tanto che il liquido chiarificato potrebbe concludere il trattamento nel normale ciclo di depurazione.Il progetto  L’impianto comprensoriale di biogas avrà una potenzialità di poco inferiore a 1 MW e sarà abbinato a un impianto di abbattimento dei nitrati contenuti negli effluenti bovini e suini e in altre matrici organiche, tutte provenienti dalle aziende zootecniche ed agroindustriali del territorio. Gran parte dei liquami sarà trasportata via tubo, dalle aziende limitrofe all’impianto.Depurerà i liquami dal loro contenuto in nitrati evitandone lo spandimento (e riducendo il rischio ambientale di inquinamento del suolo e delle acque)
Produrrà energia elettrica ceduta in rete al Gestore Servizi Elettrici
Produrrà calore (per serre, per essicazioni o per teleriscaldamento)
Produrrà composti azotati per uso/sintesi concimi per i territori che ne siano privi
Darà ulteriore sostegno alla filiera locale del Parmigiano-Reggiano.
Infatti:
· risolverà o mitigherà i costi di investimento e di gestione relativi ai sottoprodotti degli allevamenti di bovini  e suini;
· potrà accogliere anche sottoprodotti delle aziende casearie;
· non sottrarrà terreno né fertilizzanti alla produzione tipica;
· migliorerà la compatibilità della filiera del Parmigiano-Reggiano con altre filiere agroindustriali
La strada virtuosa esiste, ma bisogna percorrerla senza cercare scorciatoia, che nascondo mille trucchi e mille eco furbi.

Accordi nel passato

Un progetto per la tutela delle acque e di una agricoltura di qualità

Firmato in Provincia l’accordo per realizzare un’idea innovativa dei comuni di Montechiarugolo, Lesignano, Neviano e Traversetolo per la produzione di biogas e il miglioramento  dell’impatto ambientale . Parma, 13 luglio 2007 – La tutela del territorio e in particolare delle acque, il sostegno ad una agricoltura di qualità, la produzione di energia sostenibile: sono questi gli obiettivi di un progetto per il trattamento dei reflui e la produzione di biogas promosso dal comune di Montechiarugolo e realizzato insieme ai comuni di Lesignano, Neviano e Traversetolo.

Oggi in Provincia è stato firmato un accordo di programma che dà il via allo studio di fattibilità dell’impresa la cui originalità è quella di cercare di mettere insieme, affrontandole in modo unitario, questioni quali la difesa dell’ambiente, l’energia, la depurazione e tutela delle acque.

L’idea illustrata in occasione della firma dai sindaci dei quattro comuni e dal vicepresidente della Provincia Pier Luigi Ferrari è quella di realizzare un progetto con più finalità: produrre biogas ed energia elettrica per una successiva distribuzione in rete, riconvertendo le risorse che si ricavano per processi di abbattimento dei nitrati; realizzare una rete di condotte in parte affiancabile a quella della depurazione; migliorare complessivamente l’impatto ambientale delle produzioni; riconvertire parte delle colture del territorio da produzioni alimentari a produzioni per l’energia. 

“ Un progetto importante e coerente con uno degli elementi fondati del Distretto del prosciutto del quale questi comuni sono parte: la difesa dell’ambiente un obiettivo per raggiungere il quale l’intesa firmata oggi può costituire un modello da seguire” ha detto  Pier Luigi Ferrari, vice presidente della Provincia di Parma

“ L’idea è nata riflettendo sulla nostra realtà che vede ormai conclusa l’estensione a tutto il territorio comunale del sistema fognario, uno sforzo anche in termini di investimenti che i reflui rischiano di inficiare” – ha spiegato  Fabrizio Bolzoni, sindaco di Montechiarugolo –

“E’ una iniziativa sperimentale che vuole guardare avanti, affrontando un tema strategico per il nostro sviluppo e quello dell’agricoltura. Si tratta di un passo ulteriore per il risanamento di un’area, un obiettivo per raggiungere il quale state compiute, anche con il sostegno della Provincia, opere significative”  ha commentato Giordano Bricoli, sindaco di Neviano.

“ Il processo che oggi avviamo è il risultato di un lavoro di coordinamento che ha dato buoni frutti. Lavorare insieme come Comuni sarà anche in futuro sempre più necessario per cercare di risolvere problemi che toccano tutti”  ha sottolineato Antonio Coico , vicesindaco di Traversetolo

Brenno Buratti, assessore all’ambiente di Montechiarugolo che ha lavorato alla definizione del progetto, ha illustrato la filosofia su cui è nata l’idea. “ Il territorio che noi rappresentiamo, posto a sud della via Emilia fra l’Enza e il Parma, è un territorio di pregio dal punto di vista paesaggistico ma vulnerabile se si guarda ai corsi d’acqua e alla presenza di nitrati. Un territorio le cui falde sono un serbatoio per la provincia, contrassegnato da produzioni agricole di qualità che intendiamo difendere. Negli ultimi decenni si è registrato un decadimento nella tutela delle acque e proprio questa è la priorità che intendiamo perseguire”.

Oltre ai quattro comuni, l’accordo di oggi è stato siglato anche dai rappresentanti di Provincia e Regione Emilia Romagna. Partner del progetto sono le associazioni degli agricoltori, confcooperative che rappresenterà i caseifici, Upi per le industrie agroalimentare, il Centro Ricerche Produzioni Animali, l’Università di Parma ed Enia.